Introduzione

Una storia di passione, velocità e rinascita!

Nato nel 1973, il Rally Campagnolo è cresciuto fino a diventare un evento di rilievo. Dopo varie interruzioni, dal 2025 sarà organizzato dall’Automobile Club di Vicenza per garantirne la continuità e lo sviluppo.

1973

Pietro Polese / Antonio Pozzan Alpine Renault A110

1974

Giovanni Casarotto / Roberta Serafini Lancia Fulvia HF

1975

“Tony” / De Marco Lancia Stratos

1976

Antonillo Zordan / Danilo Dalla Benetta Porsche Carrera

1977

Tony Carello / Maurizzio Perissinot Lancia Stratos

La nascita del Rally Campagnolo

Ci pensava da tempo, Ceo Filippi. Aveva smesso con le competizioni, ma la passione lo teneva saldamente ancorato al mondo dei motori. Da pilota a organizzatore, il passo fu brevissimo. Percorse in lungo e in largo le strade vicentine, consumò gomme e benzina, coinvolse gli amici e trovò sponda nell’imprenditore Tullio Campagnolo.

Dopo mesi di ricognizioni, contatti e incontri, finalmente il 21 ottobre 1973 scattò la prima edizione del Rally Campagnolo, organizzato dalla Scuderia Palladio con a capo Nico Meschinelli, in collaborazione con ACI Vicenza e il Presidente Angelo Lampertico.

Ben 166 equipaggi al via. Vinse Pietro Polese, in coppia con Antonio Pozzan, su Alpine Renault A 110, con un vantaggio di quasi tre minuti su Pelganta-Orlando (Fulvia HF). Terzi Canè-Orlandi (Porsche 911S).

L’anno successivo il trionfo toccò a Giovanni Casarotto e Francesca Serafini (Fulvia HF), che, correndo in casa, precedettero i trentini Taufer-Bonelli (Porsche Carrera) e gli scledensi Zaltron-Zanrosso (Fiat 124 Abarth).

La Stratos di Tony-De Marco mise in riga nel 1975 l’Alfetta GT di Pittoni-Perissinot e la 124 Abarth di Lorenzelli-Collorafi. Una marcia trionfale per i due trevigiani.

A sorpresa, nel 1976, tagliarono per primi il traguardo Antonillo Zordan e Danilo Dalla Benetta, vicentini portacolori della Scuderia Palladio, con la loro Porsche. Precedettero di 23 secondi la Stratos Alitalia ufficiale di Tony Carello e Arnaldo Bernacchini. Un’impresa straordinaria, resa ancora più epica da una fitta nevicata che mise in difficoltà tutti i concorrenti.

Carello si rifece con gli interessi l’anno successivo, quando il Rally Campagnolo ottenne validità europea. Vudafieri-Bonaga (Stratos), secondi, accumularono quasi quattro minuti di ritardo. Terzi gli austriaci Wittmanni-Deimel su Opel Kadett GTE.

Il rally, cresciuto in maniera esponenziale, sembrava pronto a raccogliere il testimone del San Martino di Castrozza. Invece, Ceo Filippi, deluso dalla CSAI, che aveva spostato l’attenzione sul Costa Smeralda, decise di chiudere il sipario.

Il ritorno del Campagnolo e il futuro della gara

Dopo anni di silenzio, nel 2005 Renzo “Gek” De Tomasi riportò in vita il Rally Campagnolo in versione storica, organizzato dal Rally Club Team Isola Vicentina. La competizione crebbe anno dopo anno, conquistando un posto di rilievo nel panorama nazionale. Ottenne la validità nel Campionato Italiano Rally Autostoriche, registrando un numero sempre maggiore di iscritti.

Oltre allo stop forzato del 2020 a causa della pandemia, nel 2024 una serie di motivazioni ha portato a una nuova battuta d’arresto. Tuttavia, il futuro si prospetta entusiasmante.

Dal 2025, l’Automobile Club di Vicenza ha assunto l’organizzazione diretta della gara. Il percorso, i concorrenti e l’organizzazione sono a livelli altissimi, con ampio margine per crescere ancora.

Il Rally Campagnolo, tanto amato da piloti e appassionati, è pronto a tornare protagonista nel panorama motoristico italiano, mantenendo viva una tradizione che affonda le radici nel passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro!

Ritorno alle Origini: Il Rally Campagnolo tra Storia e Passione

Era il 21 ottobre 1973 quando i motori ruggirono per la prima volta sulle strade vicentine. Da allora, il Rally Campagnolo è diventato leggenda, un viaggio tra passato e presente, tra sfide epiche e grandi emozioni.

Quando tutto ebbe inizio: la nascita di un mito

Le strade polverose, il rombo dei motori, la passione di un gruppo di amici determinati a scrivere la storia. Così, in una giornata d’autunno del 1973, prese il via il primo Rally Campagnolo. E nulla fu più come prima.

Ricordi di asfalto e gloria

Era un’altra epoca, fatta di coraggio, passione e strade tutte da scoprire. Il Rally Campagnolo nacque così, tra il sogno di pochi e l’entusiasmo di molti, lasciando un segno indelebile nella storia del motorsport.